La legge di riferimento Nazionale (D.L. n. 31/01) impone che l’acqua destinata al consumo umano sia salubre e pulita: quindi sicura. Per tale motivo la norma stessa prevede che l’acqua, se distribuita da acquedotto, sia sottoposta a controlli adeguati che ne garantiscano la conformità ai valori di parametro; tali controlli vengono di norma eseguiti o da società specializzate (controlli interni) o da parte dell’Azienda ULSS competente per territorio (controlli esterni). Un discorso diverso vale per l’acqua che viene prelevata da pozzi o falde o commercializzata in bottiglia, dove sta al privato cittadino decidere quando e come eseguire detti controlli. Effettuare un controllo analitico di acqua per uso potabile (ma non solo) e quindi la costante sorveglianza sulle caratteristiche qualitative dal punto di captazione ai rami terminali della rete di distribuzione, ha come obiettivo fondamentale la tutela della propria salute.

Unifarm Home Care intende, attivando questo nuovo servizio, offrire alle Farmacie l’opportunità di occuparsi dell’analisi delle acque nel punto terminale di distribuzione, con un prelievo semplice, eseguito secondo i dispositivi normativi vigenti. Come ormai consuetudine, Unifarm Home Care ha valutato, selezionato e sperimentato l’affidabilità di molti laboratori di analisi sul territorio ed ha selezionato come laboratorio partner S.P.S. Ecologia di Sant’Ambrogio di Valpolicella (VR), operante già da molti anni in questo settore, accreditato SINAL e ACCREDIA; tutto ciò significa qualità garantita in modo trasparente ed obiettivo, sicurezza della validità e dell’affidabilità delle prove, garanzia della competenza e delle prestazioni. Costituisce la prova concreta della conformità alla norma.

Qui sotto vediamo il significato dei principali parametri che vengono di solito richiesti nei controlli interni:

1

Residuo fisso: è un parametro che esprime la quantità di sali minerali depositati da un litro di acqua fatto evaporare a 180°C e viene solitamente espresso in mg/L.

2

Durezza: il significato sanitario della durezza delle acque è stato messo in evidenza per la prima volta alla fine degli anni ’50 da studi epidemiologici che riscontravano una correlazione inversa tra malattie cardiovascolari e durezza delle acque potabili.

3

Calcio: la sua presenza nell’acqua è dovuta allo scioglimento delle rocce calcaree, per effetto del ciclo idrologico, ed è un elemento indispensabile alla vita.

4

Magnesio: è un altro elemento indispensabile all’organismo umano in quanto entra a far parte dei principali sistemi metabolici.

5

Sodio: è anch’esso essenziale per l’organismo, ma non deve essere assunto in eccesso, ne’ con gli alimenti ne’ con l’acqua. Le acque con basso tenore di sodio sono particolarmente indicate nella prevenzione dell’ipertensione e nell’alimentazione dei neonati (< 20 mg/L).

6

Nitrati: sono normalmente assenti; è tollerata una quantità minima nelle acque trattate poiché sono sostanze che possono indicare una contaminazione recente della falda acquifera.

7

Ferro: valori elevati possono rendere l’acqua sgradevole per colore, odore e sapore, ma normalmente non causano conseguenze sfavorevoli per la salute. La presenza di ferro nell’acqua in uscita dalla rete può anche indicare la corrosione delle tubature.

8

Arsenico: questo elemento è presente nelle rocce, nei minerali e nel suolo; la sua presenza nell’acqua è dovuta a processi naturali di dissoluzione dai minerali e dalle rocce e non a contaminazioni antropiche della falda.

9

Solfati: sono presenti in natura in numerosi minerali; per tale motivo possono essere ritrovati anche nell’acqua potabile, spesso associati con metalli.

10

Bicarbonati: sono naturalmente presenti nell’acqua per effetto dell’equilibrio carbonato – bicarbonato e derivano dall’anidride carbonica disciolta nell’acqua che altera successivamente le rocce carbonatiche e silicee.

Poter quindi essere certi dell’acqua che si beve e poter preferire quella del proprio rubinetto genera innegabili vantaggi sia per la propria salute, sia economici che ambientali. Nel 2013, in Italia, sono stati consumati 240 milioni di chili di plastica, pari a 450 milioni di litri di petrolio utilizzati, con un impatto in atmosfera di circa 1,2 milioni di tonnellate di CO2 per la sola produzione delle bottiglie; sono stati spesi € 1,9 per 1000 litri di acqua di rubinetto contro €300,00 per 1000 litri di acqua in bottiglia.
Per questo motivo ogni cittadino può verificare con un gesto semplice ed economico se la qualità dell’acqua della propria abitazione è buona, in modo da poterne fruire in modo sicuro e comodo.

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